Mozzarelle con listeria, ma il consumatore non deve sapere

Listeria monocytogenes in un tessuto, al microscopio elettronico – foto CDC/Dr. Balasubr Swaminathan (Creative Commons License©)

È curioso come in Italia l’informazione cerchi di tutelare più l’industria alimentare che non il consumatore. Ce ne avvediamo talvolta, quando succede – come in queste ore – che un’azienda comunichi un passato allarme. “Ma allarme per cosa?”, viene da chiedersi. Un allarme che ci è stato negato al momento debito, sottratto, nascosto. Come ad un bambino si nega un’informazione “da grandi”, a noi ci viene sottratta la conoscenza di un fatto inquietante e preoccupante. 

Qualcuno decide per noi – lo Stato, il suo sistema dei controlli sanitari, non sempre impeccabili, e i media – per fare il bene dell’industria (uno o alcuni imprenditori, qualche o anche molti dipendenti, poi – certo – l’indotto), rischiando di fare il male della collettività.


Stiamo parlando non di un caso di poco conto ma di una tossinfezione alimentare tra le più virulente – la listeriosi – che si contrae da cibo contaminato dal batterio patogeno listeria monocytogenes, che può arrecare gravi danni, sino a condurre a morte soggetti particolarmente vulnerabili (bambini, anziani, donne in gravidanza).


In sostanza, nei giorni scorsi, un giornale online del Lazio ha titolato “Clar: il latte è sicuro. L’azienda ferma la produzione di mozzarella” e dopo qualche giorno ancora “Centrale del Latte: riprende la produzione della mozzarella”. Solo addentrandosi nella lettura del secondo pezzo (ad allarme rientrato, quindi) il lettore viene a sapere che “L’azienda precisa inoltre che «la Listeria monocytogenes è molto diffusa nell’ambiente che ci circonda, si rinviene nelle acque, nel suolo, in molti vegetali. Può ritrovarsi in tutti gli alimenti crudi (carne di varie specie animali, verdure, prodotti ittici)” come a minimizzare.


“L’azienda”, continua la nota, “che da sempre , ha teso alla valorizzazione delle produzioni locali (confortante ammalarsi a chilometro zero!), ha svolto e sta svolgendo, in accordo con gli organi competenti, tutti gli accertamenti e le più approfondite verifiche per risalire alle cause che hanno determinato il verificarsi di questa non conformità”.


La Clar si dice “particolarmente dispiaciuta per le preoccupazioni che questa vicenda ha cagionato”. Noi ci diciamo invece indignati per come su queste vicende le cronache siano sempre, o quasi, parziali e tardive.


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1 dicembre 2012