Sono serviti tre anni, alla giustizia tedesca, per venire a capo di uno dei più gravi casi di listeriosi occorsi in Europa dall'inizio del secolo, ma ora, finalmente, i responsabili hanno un nome, un cognome e sono stati multati, dal tribunale amministrativo di Heilbronn, cittadina tedesca del distretto di Stoccarda. Si tratta di quattro dipendenti di un discount Lidl, e ad essere sanzionata, oltre a loro, è stata – giustamente – anche l'azienda.
L'accusa, pronunciata martedì scorso dalla locale Corte di Giustizia, è quella di non aver agito tempestivamente, a seguito di un'allerta Rasff riguardante la presenza di listeria su alcuni lotti di formaggio "Harzer" dell'austriaca Prolactal. A seguito della commercializzazione di quel formaggio, alcuni clienti del supermercato acquistarono e consumarono quel formaggio, con la conseguenza che quattro di loro si ammalarono ed uno di essi morì per le complicazioni sorte dall'intossicazione.
In sostanza, i responsabili della Lidl si erano limitati a togliere i prodotti dagli scaffali senza però riuscire ad informare i loro acquirenti. Per questo motivo i giudici tedeschi hanno stabilito che il mancato richiamo dal mercato del prodotto dovrà essere sanzionato con una multa di 1,5 milioni di euro, elevata alla Lidl, mentre i quattro dipendenti della società hanno ricevuto sanzioni oscillanti tra i 27mila e i 58mila euro.
A seguito del provvedimento, la Lidl Stiftung & Co (questo l'esatto nome dell'azienda) ha diramato un comunicato stampa in cui dichiara di "accettare la decisione della Corte, ma di rammaricarsi per il fatto che i risultati dei controlli di routine da loro effettuati all'epoca sul prodotto non furono correttamente interpretati".
Preoccupante ma interessante notare come si tratti di uno dei tanti casi (di uno abbiamo riferito la scorsa settimana) in cui ad essere vettore di questa zoonosi sia un formaggio industriale a latte pastorizzato. Rammentiamo infine che il batterio della listeria monocytogenes è particolarmente pericoloso per i bambini, gli anziani, le donne incinte e per chiunque abbia il sistema immunitario basso.
19 gennaio 2013