Il mestiere di casaro bufalino ha il suo piano di formazione

 È giunto finalmente al termine il più vasto piano di formazione mai realizzato nel comparto della mozzarella di bufala, denominato “Filiera Bianca” e realizzato dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, grazie all'”avviso” 3/2010 di Fondimpresa e con la collaborazione di Erfap-Uil Campania. I risultati raggiunti dal progetto e le prospettive del settore sono stati al centro del convegno “Crescita e sviluppo per la Campania: le eccellenze agroalimentari”, tenutosi ieri mattina, primo marzo, presso il Mav (Museo Archeologico Virtuale) di Ercolano, in provincia di Napoli.

L’appuntamento ha visto riuniti attorno allo stesso tavolo istituzioni, imprese ed esponenti della filiera della Dop, che hanno affrontato sia gli aspetti economici del comparto, che occupa 15mila addetti, sia le difficoltà del mercato e della produzione. Tra le mozioni più concrete uscite dal convegno, va sottolineata la richiesta – presentata ufficialmente alla Regione Campania – di istituzionalizzare la figura professionale del “casaro”, che oggi non esiste tra quelle riconosciute dall’Ente, nonostante l’importanza del settore lattiero-caseario.

 

Il casaro è l’”artista” della produzione del nobile latticino, che grazie alle proprie  conoscenze, sensibilità e maestria, riesce a trasformare al meglio il latte di bufala in squisita mozzarella. “Una figura”, hanno sottolineato i responsabili del consorzio presenti, “che ha un ruolo fondamentale nella fase di produzione per determinare la qualità del prodotto finale”.

 

Nel corso del programma di formazione, le caratteristiche di questa figura professionale sono state anche individuate e “codificate” dall’Its “Buonarroti” di Caserta. Alla tavola rotonda, moderata dal direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco, hanno partecipato Severino Nappi (assessore Formazione e Lavoro Regione Campania), Fulvio Bartolo (segretario regionale Uil Campania), Massimo Forino (direttore generale Assolatte), Michele Lignola (direttore generale Unione Industriali Napoli), Antonio Lucisano (direttore Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala campana Dop), Gennaro Masiello (presidente Coldiretti Campania), Massimo Pelosi (Relazioni istituzionali e territoriali Coop).

 

Dopo i saluti di Andrea Bachrach (presidente Obr Campania) e Domenico Raimondo (presidente Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop), i risultati del piano di formazione sono stati presentati da Marina Camboni (Erfap-Uil) e il profilo professionale del casaro è stato illustrato da Antonia Di Pippo (dirigente scolastico Its Buonarroti Caserta). Infine, qualche cifra: nel corso del piano di formazione sono state erogate più di o2200 ore di lezioni a circa 50 aziende, in rappresentanza di tutte le realtà della filiera bufalina: dagli allevamenti ai caseifici, fino ai diversi fornitori.

 

2 marzo 2013