26 gennaio 2009 – La Commissione Europea sembra cedere alle profferte delle lobby Ogm. È quanto si deduce dalla proposta di autorizzazione di due nuovi mais biotech – il Bt 1507 Pioneer e il Bt 11 Syngenta – avanzata all’Unione Europea lo scorso mercoledì, 21 gennaio.
Mentre in tutta Europa si levano le voci di dissenso del mondo ambientalista, biologico e rurale, si attende la prossima scadenza di metà febbraio, quando i ventisette Stati Membri saranno chiamati ad esprimersi in merito all’accettazione o al respingimento della proposta.
Nel frattempo si registra un segnale negativo: la stessa Commissione ha proposto di respingere l’opposizione alla richiesta della Francia mirata ad ottenere la sospensione della coltivazione di mais Mon 810 Monsanto.
A questo proposito si è espressa, in maniera fortemente critica, l’esponente dei Verdi Loredana De Petris, da sempre estremamente critica nei confronti delle lobby del biotech.
«La proposta della Commissione Europea», ha sottolineato la De Petris, «è contraria non solo al principio di precauzione sancita dai trattati dell’Unione Europea, ma anche alla volontà della maggioranza dei cittadini e degli agricoltori europei che si sono espressi più volte contro l’utilizzo e la coltivazione degli Ogm».
«Una decisione del genere», ha incalzato l’esponente del Sole che Ride, «avrebbe una ricaduta molto negativa sia in campo ambientale che economico, perché metterebbe l’agricoltura italiana ed europea, entrambe orientate verso la qualità, in condizioni di svantaggio rispetto a quelle di Paesi come gli Stati Uniti e l’Argentina, maggiormente orientate alla quantità»
«Facciamo appello all’Italia e a tutti gli Stati membri», ha concluso la De Petris, «affinché esprimano un voto contrario all’introduzione di Ogm nelle colture europee per difendere la salute dei cittadini, delle nostre coltivazioni e dei nostri allevamenti».