Studio Usa: più calcio a tavola per vincere i tumori

27 febbraio 2009 – I numeri la dicono lunga sulla serietà con cui è stato condotto l’ultimo studio Usa sui tumori nella terza età: cinquecentomila persone sono state seguite per la bellezza di sette anni per verificare quanto il calcio assunto attraverso l’alimentazione possa proteggere l’organismo dall’insorgenza di tumori.

I risultati della ricerca, condotta dall’Nih-Aarp (l’Istituto Nazionale per la Salute – Associazione Americana dei Pensionati) su soggetti di età compresa tra i 50 e i 70 anni di età sono eloquenti: chi assuma quotidianamente una buona dose di calcio (1880 mg tra le donne e 1530 mg tra gli uomini) ha il 30% in meno di possibilità di contrarre il tumore dell’esofago tra gli uomini e quello del colon-retto tra le donne. Importante copertura anche contro i tumori al seno, alla prostata, al fegato e al cervello (-20%) e contro i tumori dell’apparato digerente in genere.

Lo studio, che ha permesso di individuare nell’ampio campione e nei sette anni 36.965 casi di tumore in uomini e 16.605 casi in donne, ha portato anche a comprendere che superando le quantità di calcio suddette non si possano ottenere migliori risultati. Nel complesso, i valori medi di riduzione del rischio per sesso hanno fatto riscontrare benefici più evidenti tra le donne (-23%) che tra gli uomini (-16%).

Nel divulgare i risultati della ricerca attraverso la testata web del giornale Archives of Internal Medicine, i ricercatori hanno ribadito che il calcio è indispensabile anche per prevenire l’insorgere dell’osteoporosi e che lo si trova oltre che nei derivati del latte anche in alici, sardine, sgombri e, seppure in quantità inferiori, nei broccoletti, nei carciofi, nei cardi e nelle insalate verdi.