Il Giappone reinterpreta con successo l’arte casearia

Miyuki Murase - foto tratta dal profilo Facebook di Miyuki Murase®

Da domenica scorsa si respira un’aria nuova nel mondo del formaggio, un’aria che sa di Oriente, di tè e di origami, di eleganza dei gesti e della presentazione. La novità ci arriva con la tipica grazia di una donna del Sol Levante, una delle poche esperte di formaggio di un Paese in cui il formaggio ha tanta strada ancora da fare: basti dire che il consumo medio che di esso fanno i suoi abitanti è di 2kg a testa all’anno. Una nullità per i consumatori del Vecchio Continente. 

Domenica 2 giugno nella cittadina di Tours, nella Francia centro-occidentale, si è svolta la fase finale del “Concours Mondial du Milleur Fromager 2013” e a trionfare, vincendo il primo premio, è stata la giapponese Miyuki Murase, non nuova ad exploit del genere in terra di Francia (fu seconda classificata all’International Caseus Award di Lione nel 2009), e che nel suo Paese in questi anni ha tratto dalla sua conoscenza e passione in campo caseario una vera e propria professione, come divulgatrice e consulente, organizzando corsi e seminari, soprattutto a Tokyo e guidando i neofiti nell’approccio ai più diversi prodotti, alle loro caratteristiche salienti, e al miglior matrimonio tra formaggi e vini.

Assieme a Miyuki Murase, sul podio si sono accomodati due dei protagonisti della scena casearia belga, Pascal Fauville (secondo) e Nathalie Vanhaver. Tra le sette “nomination” assegnate, tre sono andate a concorrenti francesi, due a statunitensi, una ad un australiano e una all’italiano Andrea Ripamonti di Guffanti Formaggi di Arona.

 

I partecipanti al concorso si sono cimentati nel taglio “a occhio” (senza bilancia) di porzioni (da 250 grammi) da diversi formaggi (cinque, scelti dall’organizzatore), in cinque minuti; nell’identificazione di razze lattifere locali proposte da una selezione fotografica; nei classici “blind test” (test “bendati”) di quattro formaggi, di cui indovinare nome, specie lattifera di origine, stagionatura e tecnica di produzione; e infine nel fare una propria proposta originale basata su un formaggio a propria scelta. Bravissima in tutti i test, la “maître fromager giapponese ha sbaragliato gli altri concorrenti sposando una “tomme” di Ossau-Iraty da latte di capra e a latte crudo con zenzero e pepe, e proponendola in abbinamento con un fantastico tè verde.

 

È stata vincente, infine, la proposta casearia con cui Miyuki ha voluto presentare la produzione del suo Paese, portando con sé un raro “Etanbetsu Blue Cheese”. Il formaggio è prodotto da una piccolissima azienda di Hokkaido, la Ise Farm: quindici vacche, latte trasformato nei venti minuti successivi alla mungitura e tanta tanta passione; un “ingrediente” raro, che la giuria degli esperti ha saputo apprezzare e premiare, assieme al fascino e alla preparazione di una professionista senza pari: Miyiki Murase, da ieri e per un anno almeno, la migliore esperta di formaggi del mondo.

 

9 giugno 2013

 

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