La Us Navy boccia i formaggi e il food made in Campania

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12 maggio 2009 – Prendere possesso di un territorio è una questione basilare per ogni esercito che si rispetti. In tempo di pace come in tempo di guerra , i comandi militari si adoperano per conoscere l’ambiente in cui si sono insediati e le popolazioni che le abitano. E degli uni e delle altre di scoprire i lati positivi e quelli negativi.

Bene, quelli della Us Navy di base nel napoletano hanno di recente deciso di investire la bellezza di 22 milioni di Euro, che verranno spesi entro la fine del 2009, per studiare le insidie ambientali che il territorio riserva loro e per ridurre al massimo i rischi per i militari e per le loro famiglie presenti in Campania.

La notizia sarebbe passata inosservata ai più, se ad essere radicalmente bocciati non fossero stati alcuni dei prodotti-principe di quel territorio, dal latte e da ogni suo derivato, alle carni, alle uova, alla frutta e verdura.

Il Comando Militare Statunitense di Napoli ha infatti di recente reso noto che ad eccezione di acqua minerale (San Pellegrino e San Benedetto) e pollo (Arena), tutti prodotti fuori regione, il resto delle derrate alimentari proviene da Paesi stranieri, a cominciare dalla mozzarella tedesca, per continuare con gli altri formaggi, gli yogurt e le uova, tutti danesi, per finire con il latte e il burro, che sono rigorosamente made in Austria.

Uno smacco grosso per l’immagine del food made in Italy e di quello campano in particolare, ma tant’è: gli americani ci tengono troppo alla salute dei loro commilitoni, e se proprio qualcuno di essi ha voglia di provare qualche brivido sarà libero di scegliere, di tanto in tanto, di avventurarsi in una pizzeria o in un ristorante locale, per il piacere della gola ma a proprio rischio e pericolo.

Secondo le ricerche sin qui condotte, i rischi sarebbero legati alla forte presenza di chimica negli alimenti e di composti organici volatili nell’acqua dei pozzi privati. Grande sorpresa ha destato il risultato dell’ampio monitoraggio delle acque che servono le abitazioni private e gli uffici. A differenza di quelle pubbliche, su cui vengono effettuate le analisi delle Asl, l’acqua che le serve sarebbe spesso “addizionate” con quella di pozzi privati abusivamente allacciati e su cui non verrebbero effettuati né controlli né interventi igienici e di bonifica.

Lo studio sin qui prodotto raccomanda ai militari Usa di stanza in Campania di non alloggiare fuori dalle strutture militari ed in particolare nei comuni di Arzano e Casavatore in provincia di Napoli, e in quelli di Capodise, Casal di Principe, Casapenna, Marcianise, San Cipriano, Villa di Briano, Villa Literno, tutti nel casertano.