La zootecnia è «presidio del territorio ed elemento insostituibile per preservare l'ambiente agricolo e collinare dell'Umbria, in particolar modo le sue aree marginali». È con queste parole che l'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini, ha commentato il significato del recente convegno "Il futuro della zootecnia in Umbria" tracciando l'indirizzo prossimo futuro che regolerà presidio del territorio e benessere animale reale nel "Cuore verde d'Italia".
L'Umbria», ha sottolineato la Cecchini, «si è dotata di uno specifico piano zootecnico, approvato e adottato dalla Giunta Regionale, e che sarà attuato in stretta correlazione con il nuovo piano di sviluppo rurale».
Il Piano zootecnico regionale, predisposto e adottato dall'amministrazione umbra, mira a sostenere un mondo allevatoriale sempre più attento all'ambiente, al benessere animale reale, alla qualità dei prodotti, in un progetto regionale che sia un “ottimale punto di sintesi tra agricoltura, ambiente e sanità”. In tema di competitività del settore, il Piano zootecnico umbro si prefigge l'obiettivo di puntare su prodotti di origine animale a forte connotazione territoriale (promozione di filiere interamente regionali) e sulla certificazione di prodotto e di processo.
Le linee di azione del Piano prevedono la promozione e il sostegno per l’inserimento dei giovani, gli investimenti in azienda, gli interventi finalizzati al miglioramento del benessere animale, l’associazionismo per favorire la concentrazione dell’offerta, la creazione di reti d’impresa, il sostegno degli investimenti legati alla gestione dei reflui (nodo da sempre cruciale in Umbria, ndr), la diversificazione aziendale, la progettazione integrata di filiera.
È auspicio diffuso che la zootecnia umbra, da troppo tempo sbilanciata sui fronti suinicolo e dei bovini da carne e da latte (altamente impattanti) torni a dare in un prossimo futuro il giusto spazio alle attività agropastorali basate sull'allevamento ovino e caprino.
9 giugno 2014