Il genoma delle pecore rivela i segreti di lana e rumine

Filamenti di Dna da diversi individui (1 e 2), mostrano un Snp (variazioni lievi nell’assetto genetico individuale associate alla maggior parte delle patologie) - fonte Sheep Crc©Un gruppo di ricerca internazionale, composto da settanta esperti provenienti da ventisei istituti e otto Paesi ha recentemente concluso lo studio sulla sequenza del genoma ovino, durato la bellezza di otto anni. Il lavoro, pubblicato venerdì scorso, 6 giugno, sul sito web della rivista "Science", è intitolato "The Sheep Genome Illuminates Biology of the Rumen and Lipid Metabolism", vale a dire "Il genoma delle pecore fa luce sulla biologia del rumine e sul metabolismo lipidico" (per approfondire sulla genomica, cliccare qui).

Noelle Cockett, professoressa di veterinaria e di lattiero-casearia e rettore della Utah State University, Usa«La pubblicazione della ricerca sul genoma delle pecore è il risultato di un grande impegno internazionale», ha sottolineato Noelle Cockett, professoressa di veterinaria e di lattiero-casearia e rettore della Utah State University, negli Usa. «Sono onorata di far parte del progetto e apprezzo il sostegno della zootecnia ovina degli Stati Uniti, senza il quale lo studio non sarebbe stato possibile».

Questo lavoro comporterà un'accelerazione della ricerca su tutte le caratteristiche delle razze ovine, dalla riproduzione allo sviluppo degli agnelli, dalla qualità della lana alla produzione di latte, alla resistenza alle malattie. Le conoscenze che ne deriveranno consentiranno l'ottimizzazione delle strategie di allevamento e nuovi metodi di gestione delle greggi.

I risultati conseguiti includono la sequenza del Dna della pecora, le posizioni dei geni e un ampio indice che mostra in quale parte del corpo ciascuno dei geni è attivo. Per intenderci sui progressi introdotti da questo studio, basti pensare che in passato i ricercatori che studiavano particolari caratteristiche dovevano fare ampio sequenziamento del Dna – che spesso durava mesi e anni – per capire solo pochi geni alla volta. Ora il set completo è disponibile in pochi secondi.

Il responsabile della ricerca Brian Dalrymple, professore della Csiro (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization), l'agenzia nazionale della scienza australiana, descrive così il significato di questo lavoro: «Le pecore hanno un ruolo importante nel mondo delle produzioni da carne, da latte e da lana; questo progetto ha raccolto e assemblato la sequenza di Dna e intrapreso un ampio studio per capire la loro mappatura dei geni.

«Data l'importanza della produzione di lana, abbiamo quindi cercato di vedere quali geni avevano probabilità di essere coinvolti. Ciò ha identificato una nuova via per il metabolismo dei lipidi nella pecora, che possono svolgere un ruolo sia nello sviluppo della lana che nella produzione efficiente di grasso di lana (lanolina) "», ha detto Dalrymple.

Un altro aspetto-chiave dello studio ha riguardato il rumine, organo essenziale per convertire il foraggio in nutrimento. Bene, un certo numero di nuovi geni sono stati identificati solo nel rumine; averli individuati ha rappresentato un primo passo verso una migliore comprensione dell'efficienza funzionale dell'apparato digerente della specie ovina.

Infine, e di certo questione non secondaria, la conoscenza del genoma delle pecore aiuterà ad avanzare sia la veterinaria che la medicina. Le conoscenze conseguite dal team offriranno una solida base per un'indagine dettagliata delle affinità e delle differenze – a livello molecolare – tra pecore, esseri umani e altri animali. Questo consentirà – a quanto pare – migliori trattamenti medici per una serie di problematiche, tra cui la sepsi e l'asma.

«La disponibilità della sequenza del genoma», ha sottolineato la Cockett, «migliorerà l'efficienza e la tempestività dei futuri studi sulla genetica e la genomica delle pecore. Alla luce di tutto ciò si può prevedere un crescente numero di scoperte che si tradurranno in miglioramenti per l'industria degli ovini».

«Con questa scoperta», ha aggiunto Clint Krebs, presidente della American Sheep Industry Association, «inizia un nuovo giorno per l'industria delle pecore negli Stati Uniti e nel mondo. Oltre a portare alla luce una migliore comprensione della biologia di base, le opportunità di miglioramento dell'efficienza produttiva dell'agnello e della lana, oltre alla gestione della salute e della malattia, sono quasi illimitate».

Infine, e cosa non da poco, lo studio aiuterà a comprendere meglio i geni di altre specie come i bovini, i caprini e i cervidi.

9 giugno 2014

Per saperne di più:

Sheep.Crc.Org.Au
The University of Queensland
Csiro