È dal siero in eccesso delle lavorazioni casearie che potrebbe arrivare una risposta all'inquinamento ambientale dovuto all'accumulo dei rifiuti in plastica derivati del petrolio. La ricerca, orientata a individuare soluzioni alternative alla diffusione di prodotti polimerici nel campo degli imballaggi, sta trovando nel progetto Life+ WheyPack – finanziato dalla comunità europea – le risposte a molti quesiti ecologici, aprendo nuove e incoraggianti prospettive grazie al lavoro della Ainia (Asociación de Investigación de la Industria Agroalimentaria) di Valencia, associazione no-profit, nata nel 1987, a cui aderiscono oltre ottocento piccole e medie imprese – principalmente spagnole e portoghesi – del settore agroalimentare.
Alla base dell'attività che l'Ainia sta svolgendo su questo fronte – e che è stata presentata nei giorni scorsi – alcuni dati lasciano intendere quanto importante possa essere operare in questa direzione. Innanzitutto considerando la rilevanza dei volumi di materia prima a disposizione, se si pensa che nel solo ambito europeo la trasformazione del latte in formaggio offre una disponibilità annua di 30milioni di tonnellate di siero, vale a dire il 40% dei 75 milioni di tonnellate di siero derivato, solo parzialmente utilizzato dal settore agro-alimentare (per la produzione di ricotte, etc.). Secondo poi considerando che il siero è, per sua natura, incluso tra i "rifiuti speciali" appare evidente il doppio obiettivo di creare delle alternative ecologiche all'eccessiva circolazione di plastica attingendo ad una materia prima che se non fosse così trasformata continuerebbe a pesare negativamente sulla bilancia della sostenibilità ambientale.
In sostanza, e grazie al progetto Life+ WheyPack, sarà possibile creare nuovi imballaggi biodegradabili al 100%, riducendo di molto l'inquinamento ambientale, abbattendo l'impatto del carbonio che si sviluppa dai contenitori e dagli imballaggi prodotti dai derivati del petrolio.
"Alla base della produzione" di plastica da siero di latte, hanno spiegato i responsabili del progetto, "ci sono l'acido polilattico e il Phb (poliidrossibutirrato), che si ottiene dopo la fermentazione del siero di latte ad opera dei microrganismi in esso presenti". I prodotti così realizzati saranno solubili in acqua e naturalmente biodegradabili al 100% in appena diciotto giorni.
Attraverso la realizzazione del progetto Life+ WheyPack da parte di Ainia, la gestione di quelli che sono attualmente considerati rifiuti inizierebbe a portare profitto alle aziende, dando un nuovo valore a questo prodotto e contribuendo, attraverso un processo di bioproduzione controllata, alla realizzazione di un nuovo materiale da imballaggio ecologicamente ed economicamente sostenibile.
La strada ora è tracciata. Secondo le indiscrezioni circolanti i primi risultati sul piano della produzione si inizieranno a vedere nei prossimi due-tre anni.
29 settembre 2014
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