Dopo i tessuti, la carta: il latte riconferma la sua grande duttilità ad essere utilizzato per realizzare prodotti non alimentari. E con i tempi che corrono e le cattive notizie troppo spesso associate alla bianca bevanda, la notizia non può che essere accolta a braccia aperte dal settore industriale.
"Papermilk", questo il nome commerciale della nuova carta, realizzata oltre che con le fibre del latte, con cotone e cellulosa vergine, nasce in Italia e più esattamente dalla collaborazione tra le cartiere del Gruppo Cordenons (direttore di stabilimento: Giorgio Monacelli) e la designer milanese Susanna Bonati. La novità, destinata a prendere forma nei più disparati packaging, è stata lanciata alla recente fiera internazionale "Luxe Pack" di Montecarlo.
«Sia il pubblico italiano che quello internazionale hanno accolto con vero entusiasmo la nascita di una carta così "densa di senso", di evocazioni e di nutrimento, come molti visitatori hanno dichiarato», ha sottolineato la Bonati alle agenzie di stampa. «Le fibre di latte contenute nella carta conferiscono al nuovo supporto non solo un tatto e una morbidezza unici ma un immediato rimando alla primordiale necessità vitale del latte materno che, come nessun'altra cosa, ci ha protetti e nutriti».
Al di là delle altisonanti affermazioni da cre-attiva della Bonati, la notizia giunge buona per un mondo – quello della zootecnia intensiva – che mai prima d'ora ha conosciuto una crisi dura come quella attuale, e che proprio per questo è alla continua ricerca di nuovi mercati.
10 novembre 2014