Il latte nella dieta dell’uomo: uno studio ci riporta alle origini

Ancora una notizia che arriva dal nostro passato più remoto – l’Età del Bronzo – contribuisce a far luce sull’introduzione del latte e dei suoi primi derivati nella dieta della specie umana, fornendoci qualche elemento in più per mettere meglio a fuoco le origini dell’intolleranza al lattosio, così diffusa al giorno d’oggi, e il ruolo dell’enzima lattasi nella sua trasformazione e assimilazione. Un gruppo di ricerca internazionale, formato da archeologi e antropologi, coordinato dalla University of Oklahoma, ha individuato tracce della proteina del latte sui denti di scheletri provenienti da scavi effettuati in Europa e in Asia Occidentale. A fare da “catalizzatore” della sostanza, è stato il tartaro, elemento prezioso quando si tratta di leggere “la storia” delle nostre abitudini alimentari.

«Lo studio», ha spiegato la professoressa Christina Warinner, antropologa dell’università statunitense, «ha implicazioni di vasta portata per comprendere la relazione tra dieta umana ed evoluzione. I derivati del latte vanno visti come una innovazione alimentare relativamente recente, avvenuta in epoca post-neolitica, e va notato come una parte della popolazione mondiale manifesti oggi i sintomi dell’intolleranza al lattosio».

La nuova ricerca dell’Università dell’Oklahoma, basata sull’analisi del tartaro di scheletri rinvenuti in scavi operati in Europa ed Eurasia

Comprendere come, dove e quando l’uomo abbia iniziato a consumare il latte e i suoi primi derivati offre agli studiosi un collegamento fondamentale tra le principali specie domesticate – bovini, ovini e caprini – e il consumo dei loro prodotti, protrattosi sino a noi per almeno 5mila anni. Questo studio offre una serie di importanti conferme al ritrovamento di grassi del latte nel vasellame di precedenti scavi archeologici (in Polonia, nel 2012, leggi qui).

«La scoperta di proteine del latte nel tartaro dentale umano», ha poi aggiunto la professoressa Warinner, «permetterà agli scienziati di unire e confrontare queste diverse evidenze scientifiche per tratti genetici e comportamenti culturali di individui che hanno vissuto migliaia di anni fa».

La ricerca, che ha visto il coinvolgimento di studiosi delle università di York e Copenaghen, e dello University College di Londra, è disponibile online sul sito del periodico “Nature’s Scientific Report” ed è raggiungibile cliccando qui.

1 dicembre 2014