Secondo il comune sentire della gente, le malattie contratte attraverso il consumo di formaggi deriverebbero unicamente dai prodotti a latte crudo. Ancora una volta – non è la prima e non sarà neanche l'ultima – invece un'epidemia ha colpito diversi consumatori per via di un lotto di formaggio pastorizzato contaminato da listeria monocytogenes.
È accaduto la settimana scorsa a Yakima, città di 200mila anime nello stato di Washington, negli Usa; la notizia è stata diramata venerdì alla stampa dal locale Dipartimento della Salute, che ha precisato l'esatta entità della zoonosi: tre sono state le persone contagiate ed una di esse purtroppo è deceduta. Delle due attualmente ricoverate una risulterebbe essere una giovane donna in stato di gravidanza. Nulla è dato sapere però circa la sorte del nascituro.
Gli investigatori sono riusciti a risalire al veicolo dell'infezione: un lotto di formaggio morbido denominato "Latin", prodotto a latte pastorizzato dal locale caseificio "Queseria Bendita". Nel rassicurare la popolazione comunicando che l'azienda stessa ha già operato il ritiro volontario del prodotto, le autorità sanitarie hanno invitato i consumatori a non acquistare altri tre formaggi dello stesso produttore: il Queso Fresco, il Panela, e il Requeson.
I responsabili dell'ente locale per la salute pubblica hanno sottolineato ai media che, tra gli adulti, le donne in gravidanza potrebbero essere a rischio di aborto spontaneo, parto prematuro o infezione del neonato. I sintomi iniziano in genere tre settimane dopo l'infezione, ma in casi limite possono manifestarsi dopo appena tre giorni o addirittura oltre i settanta.
"Chiunque pensi di aver consumato uno dei suddetti formaggi negli ultimi due mesi", ha comunicato il Dipartimento della Salute dello Stato di Washington, "è invitato a contattare il punto vendita, per risalire ai lotti commercializzati, e il centro di assistenza sanitaria locale per i controlli del caso.
Tra i suggerimenti propri di questi casi, l'ente per la salute pubblica ha raccomandato un'attenta pulizia di frutta e verdura da consumare crudi ma non è entrato nel merito di una contaminazione di formaggio da latte pastorizzato. Il dubbio è che l'eccessiva attenzione per l'igiene nei caseifici industrializzati abbia prodotto una paradossale situazione in cui il prodotto finito sarebbe addirittura più soggetto alle contaminazioni di quanto lo sarebbe uno a latte crudo in un ambiente rurale in cui l'igiene venga fatta senza pericolosi eccessi.
19 gennaio 2015
Per saperne di più: clicca qui e leggi tutto sulla listeriosi sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità