Le parassitosi, si sa, costituiscono una rilevante fonte di rischio zootecnico, in grado di incidere sia sui livelli produttivi delle aziende, sia nell'ambito sanitario per la possibile incidenza di patologie ad esse correlate. L’utilizzo routinario degli antiparassitari di sintesi consente di limitare tali rischi ma implica gravi problemi di farmacoresistenza, alti costi economici e un elevato impatto ambientale.
Per non parlare della presenza di residui farmacologici nelle feci degli animali, che determina un danno tanto poco visibile su scala locale quanto grave nel suo complesso: quello alla biodiversità degli ecosistemi. Le avermectine in particolare, molecole ad amplissimo spettro e lungamente persistenti nell'ambiente, sono nocive per molte specie di invertebrati terricoli e acquatici. Il loro utilizzo è incompatibile con una gestione dell’allevamento che voglia essere ecosostenibile.
In alternativa alla pratica dei trattamenti farmacologici, è la gestione delle parassitosi può essere basata sull’utilizzo di pratiche sostenibili e integrate, come la rotazione dei pascoli, e varie misure ambientali e gestionali, associate all’utilizzo di medicine naturali, come l’omeopatia e la fitoterapia.
A questi temi la veterinaria omeopatica Francesca Pisseri dedicherà una videoconferenza ("La gestione sostenibile delle parassitosi negli allevamenti di ovini, caprini, bovini e suini") per illustrare gli aspetti fondamentali di tale approccio, le pratiche e le linee-guida essenziali del metodo.
Nel corso della conferenza – che verrà trasmessa in live streaming mercoledì 18 febbraio – sarà possibile porre delle domande a cui la relatrice risponderà in diretta. Il costo della partecipazione è di 25 euro. Per informazioni ed iscrizioni, scrivere a: info@allevamento-etico.eu
26 gennaio 2015