Il mondo del latte industriale fa progressi sul fronte del packaging, dal momento che non riesce a farli in quello della qualità del prodotto, sempre troppo legata ad un’alimentazione a base di insilati, unifeed e mangimi per riuscire a vedere un reale riscatto. Il merito della pur apprezzabile notizia, che ha un alto contenuto di ecosostenibilità, va alla Granarolo, che in vista dell’Expo 2015 ha deciso di annunciare l’adozione di una bottiglia compostabile al 100%, vale a dire che anche il tappo e l’etichetta lo sono.
La bottiglia è realizzata il Pla, una bioplastica di origine vegetale, prodotta utilizzando i tuberi di cassava, un arbusto originario di territori compresi tra il Brasile nord-orientale e il Messico sud-occidentale, che ha la prerogativa di essere computabile in terra in appena meno di novanta giorni.
La particolare bottiglia, i cui prototipi saranno visionabili proprio in occasione dell’Expo, è tra i finalisti dell’Oscar dell’Imballaggio 2015, storica competizione che dal 1957 rappresenta un osservatorio sull’evoluzione del packaging. Il prototipo della bottiglia è stato sviluppato per la cooperativa bolognese dal produttore di polimeri Hisun in collaborazione con la Sacmi, specializzata negli stampi di prototipi di imballaggi per l’industria. L’azienda emiliana ha annunciato che da giugno saranno disponibili delle preforme della bottiglia contenenti filastrocche d’autore. Una vera tentazione per mamme a corto di iniziative.
20 aprile 2015