I carabinieri dei Nas di Cremona hanno eseguito la settimana scorsa, nel contesto dell'operazione denominata "Via lattea", l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal Gip della Procura di Brescia, su richiesta del Pubblico Ministero Ambrogio Cassiani, nei confronti di un agente di commercio che operava nel settore zootecnico a Mantova.
L'arresto fa seguito alle perquisizioni eseguite il 24 ottobre 2014 e il 17 marzo 2015 dalle forze dell'ordine all’interno di aziende commerciali ed agricole del Nord Italia (ne parlò il Corriere della Sera e Agronotizie, con toni assai contrastanti) che hanno portato alla denuncia di un veterinario e di due agenti di commercio, al sequestro di sedici allevamenti (per complessivi 4mila capi di bestiame), di 80mila litri di latte, di millesettecento confezioni di farmaci veterinari per bovini e suini, di centotrenta litri di farmaci per uso veterinario, di quindici fiale di somatotropina (ormone della crescita), e di cinquantacinque chili di farmaci illegali, nonché di ricettari per prescrizioni medico-veterinarie e timbri di medici veterinari ed aziende, per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.
In particolare, la somatotropina viene somministrata, mediante iniezione intramuscolare, ad intervalli regolari di circa quattordici giorni, per incrementare – anche sino al 20% – la produzione di latte. Si tratta dell'ultima "frontiera" dell'illecito attuata da una parte on più irrilevante degli allevatori intensivi. La pratica sarebbe in preoccupante aumento, da quando, a seguito della fine del regime delle quote latte, il prezzo alla stalla è crollato sotto la soglia della redditività: giunto anche sotto la soglia dei 35 centesimi al litro (contro i 38,3 centesimi al litro del 2014 e i 33,9 del 2013), il latte italiano deve vedersela con quello di importazione, quotati 30 (cecoslovacco), 28 (polacco) o addirittura 19 centesimi al litro (lituano).
In questa situazione, un numero sempre maggiore di allevatori con l'acqua alla gola, accetta le profferte di personaggi senza scrupolo, che mettono così a repentaglio la salute dei consumatori e degli animali e le sorti di molte aziende zootecniche.
Il latte contaminato dalla somatotropina è infatti nocivo per la salute dei consumatori ed è vietato in Italia come nella gran parte del mondo (fanno eccezione gli Usa, ndr). I rischi per gli esseri umani sono assai elevati, e riguardano l'elevata possibilità di contrarre malattie endocrine e patologie tumorali.
L’ingente quantitativo di farmaci veterinari sequestrati, nonché i timbri ed ricettari dei medici recuperati nel corso delle perquisizioni, dimostrano l’esistenza di un vero e proprio mercato clandestino dei farmaci illegali per animali (che da lungo tempo alcune frange del mondo veterinario cercano di sdoganare: leggi qui) destinati all’alimentazione umana, somministrati senza alcun controllo veterinario.
Oltre a questa operazione sono state avviate altre attività di polizia, in Abruzzo e in Toscana, regioni in cui sono state sequestrate decine di confezioni di steroidi anabolizzanti e di ormoni, provenienti dalla Cina e destinati anch'essi al mercato illecito. Questa attività investigativa, denominata "Underground", ha coinvolto le forze di Polizia di ben quindici Stati, coordinate dall'Europol, e ha portato i Nas di Firenze al sequestro di decine di confezioni di farmaci illegali. Nella sola provincia delL'Aquila, il Nucleo Anti Sofisticazione di Pescara ha disvelato, in un'operazione condotta con i veterinari della Asl, decine di capi equini sprovvisti di marche auricolari e destinati alla macellazione per fini alimentari. Le indagini sono ancora in corso e il cerchio si sta stringendo attorno ai responsabili; il vincolo sanitario dei capi non identificabili è prontamente scattato, mentre sono in corso ulteriori accertamenti.
14 settembre 2015