Francia: sono le pecore il fanalino di coda del sistema Ecozoone

 Coraggiose, incoscienti o inconsapevoli? Stiamo parlando delle pecore, normalmente associate a paesaggi bucolici, ma che a volte ci stupiscono per le situazioni più disparate in cui le vediamo all’opera. La storia di questi giorni ce le mostra in una dimensione mai vista prima, vale a dire intente a brucare – lungo i binari dei Tgv francesi – erba. Ma non erba qualsiasi: l’obiettiivo di chi le ha introdotte in un territorio  per loro innaturale (vi sfrecciano treni a più di 300km/ora) è quello di debellare una delle più tremende infestati dei nostri tempi – la “Faloppa japonica” – senza ricorrere ai diserbanti.

Le pecore non obiettano nulla, ovviamente, anche se di motivi per farlo ne avrebbero diversi, e la società che si è aggiudicata la commessa, in barba al proprio nome – Ecozoone – e soprattutto alla propria missione, che dovrebbe tener conto del benessere animale, accetta la commessa e porta le proprie bestiole a brucare cibo tra i più inquinati che si possano immaginare.

Il dubbio è legittimo per chiunque viaggi in treno e abbia un minimo di capacità riflessiva e un briciolo di attenzione all’ambiente. Lo sferragliare dei treni, e nel caso del Tgv il loro sfrecciare, l’attrito delle ruote sui binari, le frenate, non rilasceranno per caso materiali inquinati nelle immediate vicinanze della ferrovia? A queste sacrosante domande risponde il sito web Galileonet, LINK che riferisce di uno studio scientifico condotto dall’Università di Berkeley, in California, pubblicato su “Environmental Research Letters”, secondo cui “viaggiare su un treno può essere più inquinante che percorrere la stessa distanza su un jumbo jet”. Come se ciò non bastasse, uno studio dell’Università di Varsavia (“Railway transportation as a serious source of organic and inorganic pollution”, vale a dire “Trasporto ferroviario come una grave fonte di inquinamento organico e inorganico”) approfondisce la questione e trae conclusioni più che eloquenti, che parlano di un accumulo di metalli pesanti (piombo, cadmio, rame, zinco, mercurio, ferro, nell’ordine, e altri ancora) che non dà scampo a suolo, ad erbe e a chi – è evidente – di quelle si nutre.

Alla faccia dell’ecologia e di chi se ne riempie la bocca!

5 ottobre 2015

Per saperne di più sulla Faloppa japonica, detta anche “Poligono del Giappone”, clicca qui (video “Erbacce – Melitta Jalkanen e il Poligono del Giappone”; di Olmo Cerri 2’05”)

Sullo stesso argomento, un articolo de Il Sole 24 Ore