Capaccio-Paestum: il Mibac dice ”no” alla centrale a biomasse

L'area archeologica di Paestum in una ripresa dalla mongolfiera - foto V Alfano - Creative Commons License©Una volta tanto, una centrale a biomasse non si farà. A intervenire sulla inopportunità dell'impianto nel comune di Capaccio, in provincia di Salerno, è stato il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (Mibac), competente in materia per la presenza del sito archeologico di Paestum in quel territorio.

A ricevere il parere sfavorevole del Mibac, giovedì scorso 19 novembre, è stato il deputato Tino Iannuzzi, primo firmatario dell'interrogazione presentata per sottolineare le non poche ragioni da opporre ad un tale progetto: dalle ripercussioni negative per le attività legate al turismo (oltre agli scavi, Patrimonio Mondiale dell’Umanita’ dell’Unesco, sono presenti aree naturali protette) alla vicinanza del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (le aree contigue ai parchi sono sottoposte a tutela paesaggistica).

Nel valutare negativamente il progetto sarebbero stati tenuti in considerazione altri due fattori: la presenza in quel territorio di allevamenti e caseifici aderenti alla filiera produttiva della Mozzarella di Bufala Campana Dop e la scarsa disponibilità di scarti e materiali di risulta derivanti dalle attività agro-zootecniche locali, che avrebbe comportato l'introduzione sul territorio di ingenti quantitativi di biomasse prodotte altrove.

La risposta negativa del Mibac rappresenta una rivincita del buonsenso sulle logiche del profitto di pochi sul bene comune, e una vittoria per chi ha a cuore le ragioni dell'ambiente e delle produzioni agroalimentari di qualità.

23 novembre 2015