È pastorizzato il formaggio romagnolo sequestrato negli Usa

foto Fda©È stata una settimana, quella appena trascorsa, in cui il formaggio si è rivelato protagonista assai negativo della cronaca statunitense. Oltre allo scandalo dei Parmesan prodotti con cellulosa del legno (incredibile ma vero: clicca qui per leggerlo), un formaggio di produzione romagnola è finito su un'infinità di quotidiani online a stelle e strisce a causa di una contaminazione da listeria monocytogenes.

Il formaggio, un pecorino da latte pastorizzato affinato in foglie di noce, selezionato dalla Whole Foods Market di Austin, in Texas, ed etichettato con il brand name "Mitica", è stato distribuito sul mercato tra il 27 gennaio e il 3 febbraio scorsi presso i locali di negozianti e ristoranti di undici Stati: California, Cleveland, Ohio, Philadelphia, Pennsylvania, New York, Colorado, Vermont, Virginia, Florida e Connecticut.

   A seguito di un controllo di routine condotto dalla stessa Whole Foods, un campione del prodotto è risultato contaminato, facendo così scattare la proceduta del richiamo del prodotto etichettato con i lotti di produzione NOC15313 e Lot X2537. La Whole Foods ha poi comunicato che nessun caso di infezione è stato sinora segnalato, eventualità che si fa sempre più improbabile con il passare delle ore in quanto il ritiro del prodotto procede spedito e senza intoppi.

La listeria monocytogenes è un organismo, che può causare infezioni gravi e talvolta fatali nei bambini piccoli, nelle persone debilitate, negli anziani, e nei soggetti con un sistema immunitario debole. Anche se gli individui sani possono soffrire solo sintomi a breve termine, come febbre alta, forti mal di testa, rigidità, nausea, dolore addominale e diarrea, l'infezione da listeria monocytogenes può causare aborti e mortalità neonatale.

Quello occorso in questi giorni è il secondo episodio in breve tempo in cui la società texana rischia sul piano dell'immagine e della popolarità: ora per ciò che concerne la salute pubblica e in precedenza per la propria politica dei prezzi. L'azienda, che opera nel mercato di fascia medio-alta, di recente è stata contestata su Twitter per via dei prezzi definiti "eccessivamente alti". All'accusa, giunta da alcuni studenti e rimbalzata velocemente nel mondo dei campus universitari, la società ha risposto creando una gamma di prodotti denominata Whole Foods 365, con prodotti e prezzi più facilmente accessibili dai giovani.

22 febbraio 2016