Nasce dalle proteine del latte la pellicola alimentare del futuro

Un'immagine tratta dal video che l'Acs ha dedicato alla nuova pellicola alimentare prodotta con le proteine del latte - foto Acs©Da un secolo a questa parte le pellicole alimentari fanno parte della nostra vita, delle consuetudini più o meno domestiche di chi si occupa di cibo. Originariamente prodotte con cellophane, le pellicole alimentari hanno cambiato impercettibilmente la propria natura – passando a formulazioni a base di polietilene e pvc – ma sempre mantenendo il loro imprescindibile legame con la plastica. E con il petrolio. Pellicole che nel corso del tempo sono state trasformate per soddisfare sia alle diverse esigenze d'uso sia alla progressiva sensibilità del pubblico per le questioni ecologiche: dal loro impatto ambientale – alla lunga devastante – alla contaminazione degli alimenti.

Bene, tutto ciò farà presto parte del passato, se è vero com'è vero che lo scorso 22 agosto, nel corso della 252a National Meeting & Exposition della Acs  (American Chemical Society) è stata annunciata la messa in produzione della prima pellicola alimentare realizzata con le proteine del latte, messa a punto presso il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti. Una pellicola che – hanno assicurato i ricercatori – offrirà performance di molto superiori (migliore conservabilità dei generi alimentari in essa contenuti) rispetto alle pellicole attualmente in commercio. E che a differenza di esse non inquinerà i nostri cibi, sarà totalmente biodegradabile e persino commestibile.

Un'immagine tratta dal video che l'Acs ha dedicato alla nuova pellicola alimentare prodotta con le proteine del latte - foto Acs©«I film a base di proteine del  latte», ha spiegato la responsabile della ricerca Peggy Tomasula, «hanno un'elevata capacità di bloccare l'ossigeno, aiutando così a prevenire il deterioramento degli alimenti. Quando essi vengono utilizzati per l'imballaggio del cibo sono in grado di evitare lo spreco alimentare durante la distribuzione lungo la catena alimentare».

Inoltre, i test di laboratorio hanno permesso di appurare che i film così prodotti riescono a trattenere sino a 500 volte meglio l'ossigeno rispetto alle pellicole "plastiche", il che garantisce agli alimenti una maggiore conservabilità durante la commercializzazione e una volta giunti in possesso del loro acquirente. Rispetto a queste nuove pellicole ecologiche, gli imballaggi a base di amidi, in genere derivati del mais o dalle patate, hanno una struttura molto più porosa, vero tallone di Achille per ciò che concerne la deperibilità degli alimenti.

Questi nuovo tipo di imballaggio, è stato detto nella sua presentazione, risolverà uno dei maggiori problemi legati alle confezioni in plastica, vale a dire l'accumulo di tonnellate di rifiuti non biodegradabili, che – bene che vada – occupano le discariche del mondo per anni.

Dal punto di vista commerciale, la pellicola messa a punto dal Dipartimento per l'Agricoltura statunitense sta già affrontando i necessari test, attraverso il coinvolgimento di un'azienda texana operante nel settore del packaging. Nel frattempo, i ricercatori statunitensi stanno verificando i possibili miglioramenti che l'introduzione nella composizione del film di vitamine, probiotici e nutraceutici potrebbe garantire alle performance del prodotto.

ltre alla produzione di pellicola e sacchetti – hanno rivelato i ricercatori – il nuovo materiale dovrebbe essere disponibile in formula "spray", consentendo di conservare persino alimenti sfusi, a temperature meno basse di quelle che la legislazione attualmente impone. Anche su questo fronte emergono interessanti vantaggi ambientali.

La nuova pellicola ecologica dovrebbe entrare in commercio nel corso del 2019.

5 settembre 2016

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