Ancora una petizione e una denuncia pubblica da parte dell’associazione animalista statunitense Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), che stavolta punta l’indice contro la firma statunitensi del food O’Lakes Land Inc.
Grazie alla collaborazione di una dipendente di un allevamento che fornisce latte alla Land O’Lakes, Peta è venuta in possesso di inequivocabili video che documentano le atrocità praticate all’interno di molte stalle industriali. La denuncia e i filmati ricordano lo scandalo delle “mucche a terra”, balzato ai disonori delle cronache in Italia nel 2006. Stesse situazioni di abuso, stesse con,dizioni in cui vacche e vitelle vengono tenute in vita sinché sono utili alla “causa industriale” per poi essere trattate come “oggetti inutili” nel momento in cui le loro esistenze confliggono con l’”imprescindibile” profitto degli aguzzini.
«Centinaia di mucche in questo allevamento industriale», denuncia la presidente di Peta Ingrid E. Newkirk, «sono sottoposte ad una crudeltà che è di routine. La nostra investigatrice (una dipendente della stalla che ha deciso di collaborare, ndr) ha visto con i suoi occhi vacche che a fatica stanno sulle zampe e riescono a camminare, ammassate nell’area della mungitura, costrette a sopportare calci e pungolature con bastoni o con elettrodi». Questi strumenti, il cui uso è vietato in tutto il mondo civile, sono largamente utilizzati per rimettere in moto bestie prossime alla fine, che spesso sono portate a morire “sul campo di battaglia”, immolando la propria esistenza in nome del profitto dell’industria.
L’iniziativa dell’associazione, che conta milioni di soci nel mondo, è apprezzabile per la grande capacità di denunciare le logiche aberranti della zootecnia industriale ma diventa discutibile nel momento in cui punta a ottenere il sostegno economico del privato e invita i consumatori (lo fa nel video di denuncia pubblicato in questi giorni) a diventare una volta per tutte vegani.
A nostro avviso certe situazioni vanno combattute a livello legislativo e di una politica dei consumi che premi la zootecnia rurale e consenta la libertà della gente di cibarsi di prodotti derivanti dalla trasformazione del latte e della carne di animali da reddito a cui sia stata garantita una vita dignitosa e priva di sofferenze.
3 ottobre 2009