Una delle principali città della California, Oakland, sta conquistando l’attenzione di larga parte degli Usa per il radicale cambiamento impresso all’alimentazione delle nuove generazioni. Grazie ad un nuovo programma, realizzato con il supporto degli ambientalisti del movimento Foe (Friends of the Earth), il menù delle mense scolastiche è stato riprogettato, con il fine di eliminare gli alimenti non sostenibili per il nostro pianeta. La nuova proposta alimentare ha ridotto drasticamente la carne e i formaggi, incrementando il cibo di origine vegetale.
Finalmente le carni e i formaggi utilizzati provengono unicamente da vacche al pascolo, e come se ciò non bastasse, sono di produzione biologica. In un incontro con la stampa, ospite di Foe, la responsabile dei servizi di nutrizione dello Oakland Unified School District, Jennifer LeBarre, ha dichiarato che «Questo è un punto di riferimento per l’alimentazione nelle scuole», sia per la qualità della nutrizione che per i ridotti costi di gestione, che per l’ambiente in cui viviamo.
Secondo i responsabili del Foe le emissioni totali di anidride carbonica (CO2) relative al nuovo menù sono diminuite del 14%, vale a dire – secondo i calcoli dell’Epa (Environmental Protection Agency) – l’equivalente di 127 automobili in meno nel traffico cittadino. Nei programmi del movimento c’è la stesura di una vera e propria “tabella di marcia per il cambiamento” con cui incoraggiare altre scuole della cittadina a combattere il riscaldamento globale, convincendo, nel tempo, numerosi altri distretti scolastici a fare seguire questo virtuosissimo esempio. La proiezione fatta dall’Epa su più ampia scala dice che se tutti i distretti scolastici degli Usa adottassero una simile scelta, la CO2 risparmiata all’ambiente equivarrebbe ad aver tolto 150mila auto dal traffico.
Pur partendo dal cibo nelle scuole, il progetto del Foe punta a proporre un significativo cambiamento al mondo della ristorazione e a tutte le istituzioni statunitensi, affermando sacrosante ragioni che, prima o poi, andranno a configgere con gli interessi delle varie lobby che speculano sul mondo degli allevatori. Un tale rischio è stato calcolato dai fautori del programma: saranno le analisi di laboratorio e la verifica sullo stato di salute dei nuovi consumatori l’arma in più per vincere quella che si prefigura come una vera e propria battaglia. L’arma vincente, a giudicare dalle previsioni, sarà il crollo verticale del fenomeno che più preoccupa gli statunitensi. Quello dell’obesità infantile.
20 febbraio 2017