Come ben sanno gli amanti del buon vino, una caratteristica propria dei bianchi è il livello di acidità che li distingue dai rossi. Un’acidità che il buongustaio trova appropriata per accompagnare pietanze più grasse di altre, ma che ai ricercatori della Johannes Gutenberg University di Mainz, in Germania ha dato lo spunto per una ricerca sulle proprietà di questa bevanda alcolica, scoprendone interessanti prerogative.
Secondo lo studio, pubblicato dal periodico “Nutritional Research”, la causa del pericolo starebbe proprio nell’acidità del vino bianco, che – è stato accertato – sarebbe dannosa per lo smalto a causa del suo ph acido e del tempo relativo di permanenza nel cavo orale, che va ben oltre – sottolinea la ricerca – rispetto al momento della deglutizione.
L’effetto corrosivo del vino bianco sullo smalto aumenta se il vino è frizzate o se lo si consuma assieme ai succhi di frutta (in molti cocktail, quindi) o con frutta a base acida, come fragole e mirtilli. Per ovviare a questo inconveniente, una soluzione ci sarebbe e consisterebbe nell’introdurre nella propria dieta una buona quota di formaggi e latticini, il cui calcio svolgerebbe la necessaria azione schermante del dente.
«Alla lunga», argomenta la ricercatrice Brita Willershausen, «se si è avvezzi a bere vino bianco con regolarità, neanche la più puntuale pulizia dei denti potrebbe essere sufficiente a ridurre i danni». «Se però il vino è abbinato al consumo di formaggi», ha precisato la Willershausen, «si può ottenere un effetto benefico tanto per l’elevata quota di calcio in essi contenuti» quanto perché il formaggio aiuterebbe a neutralizzare e incrementare il potere rimineralizzante della saliva, che potrebbe così contrastare meglio l’acidità del vino.
22 ottobre 2009