Sicurezza alimentare: l’Ifad è per la biodiversità

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«Per preservare e migliorare la sicurezza alimentare è essenziale investire di più nella tutela della biodiversità agricola». Lo ha dichiarato Kanayo F. Nwanze, presidente dell’Ifad (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo), alla vigilia della Giornata internazionale della Biodiversità, celebrata a Roma lo scorso 22 maggio.

«La biodiversità agricola può aumentare la produttività, migliorare gli standard alimentari e le condizioni di vita delle popolazioni rurali, far fronte alle sfide ambientali e garantire la sicurezza alimentare», ha sottolineato Nwanze.

«All’Ifad, abbiamo capito da molto tempo che le popolazioni rurali povere e le loro comunità non solo dipendono dalla biodiversità agricola, ma ne sono anche i custodi». La biodiversità è costituita dall’insieme di tutte le specie esistenti, dalle loro interazioni e dagli ecosistemi che generano. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite per la tutela della biodiversità, gli esseri umani condividono il pianeta con ben tredici milioni di specie viventi diverse, tra piante, animali e batteri.

La biodiversità e le risorse naturali rivestono un ruolo essenziale nella vita di molte popolazioni indigene e sono indispensabili per la loro sopravvivenza e per la tutela dei loro valori culturali e spirituali. Le donne indigene custodiscono e tramandano conoscenze tradizionali, ricche e variegate, sulla gestione di ecosistemi, piante medicinali e colture locali. In virtù dell’importanza crescente della biodiversità rispetto ad alimentazione, casa, vestiti, servizi ecoambientali e piante medicinali, oltre che per il contributo che offre alla scienza in generale, preservarla è diventato sempre più importante per il benessere economico e sociale di tutti, in particolare delle persone più vulnerabili che vivono nelle aree rurali povere e dipendono dalla biodiversità per poter soddisfare le proprie necessità primarie.

La biodiversità è importante anche perché aiuta i contadini poveri e le popolazioni indigene ad affrontare meglio cambiamenti climatici, infestazioni, malattie e altre avversità. I programmi promossi dall’Ifad sostengono contadini poveri e popolazioni indigene, per contribuire all’uso sostenibile e alla conservazione delle specie e degli ecosistemi.

«Possiamo contribuire a preservare e promuovere la biodiversità, se valorizziamo le conoscenze tradizionali sviluppate nel corso di generazioni da comunità contadine e popolazioni indigene», ha poi aggiunto Nwanze. «Perché queste persone sono in grado, meglio di chiunque altro, di identificare le proprie necessità e comprendere il contesto in cui vivono». Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2010 l’”Anno internazionale della biodiversità” e per celebrarlo a Roma, Biodiversity International (organizzazione che collabora con l’Ifad) ha organizzato un’intera settimana di eventi per esaltare la biodiversità nella musica, nei video, nella poesia, nel teatro e nell’arte. Il 22 maggio, ultimo giorno del festival, insieme ai leader delle altre agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma e a Biodiversity International, Nwanze ha pi lanciato un appello all’azione, vòlto a sensibilizzare la gente verso un uso sostenibile e la tutela della biodiversità agricola.

26 maggio 2010