A Torino il corso di laurea in Scienza e Cultura delle Alpi

L’Università degli Studi di Torino propone di nuovo il Corso di Laurea triennale in Scienze e Cultura delle Alpi, che tanto successo ha avuto negli scorsi anni nella formazione di professionisti destinati ad operare tanto in ambito sia pubblico quanto in quello privato, ivi incluso quello dell’artigianato caseario più autentico.

Tra le tesi discusse in passato dagli studenti di questo corso se ne evidenziano infatti alcune su temi di grande attualità per il mondo dei formaggi alpini: dal recupero funzionale degli alpeggi alla didattica e valorizzazione dell’attività di “casaro di montagna”, alla realizzazione di percorsi storico-culturali orientati a conoscere le attività agro-pastorali e dei formaggi d’alpeggio.

Il Corso di Laurea triennale in Scienze e Cultura delle Alpi (www.turalp.unito.it) forma un’innovativa figura di laureato in grado di tutelare e valorizzare il territorio montano attraverso contributi disciplinari provenienti dalle Facoltà di Agraria (capofila), Scienze MFN, Lettere e Filosofia, Scienze della Formazione e Scienze Politiche.

I laureati acquisiscono strumenti critici per l’analisi dei sistemi agro-silvo-pastorali e la progettazione eco-sostenibile di strutture turistico-ricreative attraverso una formazione scientifica di tipo sia naturalistico (geografia fisica e regionale, georisorse, botanica, zoologia, antropologia fisica, ecologia, pedologia, nivologia, selvicoltura, pastoralismo e zootecnia, contestualizzate in ambito alpino) sia tecnico-ingegneristico (architettura e pianificazione, energetica edilizia, cartografia e telerilevamento, linguaggio web) ed una formazione culturale che comprende la storia, l’arte e l’archeologia, l’antropologia sociale e alpina, la sociologia, la politica ambientale, l’economia del turismo montano, il diritto amministrativo per l’ambiente.

La duplice valenza di tecnico e umanista consente al laureato in Scienze e Cultura delle Alpi di operare in ambito sia pubblico sia privato al servizio di enti locali, parchi e aree protette, consorzi e cooperative, società di gestione e di promozione turistica, soggetti privati ed altre categorie di professionisti (es. paesaggista) ai fini della valorizzazione storico-culturale e paesistico-ambientale delle risorse endogene delle Terre Alte.

Il percorso di un laureato in Scienze e Cultura delle Alpi può proseguire in master e corsi specialistici quali  Progettazione delle aree verdi e del paesaggio (Interateneo) ed altri nelle aree di Geografia ed Economia dell’ambiente e del territorio.

Laureati e laureandi di questo corso sono riuniti nell’associazione Pro Alp (www.proalp.it), nata per  interagire sul territorio con istituzioni e committenti privati per far conoscere la nuova professionalità e creare una rete di scambio di competenze in ambito alpino.

Il termine ultimo per le nuove immatricolazioni al corso è fissato per il 4 ottobre.

Luca Battaglini
Presidente del Corso di
Laurea in Scienze e Cultura delle Alpi

23 settembre 2010


Per chi voglia approfondire – Una laurea per la montagna all’Università di Torino: il Corso interfacoltà in Scienza e Cultura delle Alpi

All’Università di Torino è attivo un corso che mette al centro del progetto di formazione il territorio alpino con tutte le sue risorse e ricchezze: si tratta del progetto interfacoltà di Scienze e Cultura delle Alpi, percorso formativo unico nel suo genere per l’ampiezza degli argomenti che ruotano attorno al pianeta delle Alpi e della montagna in genere. L’intento formativo è stato fin dall’inizio, nel 2000, quando nasce il diploma universitario allora denominato Scienze e Turismo alpino, quello di creare una figura professionale nuova, in grado di dialogare con i vari operatori del territorio e capace di rilevare ed interpretare le esigenze di sviluppo delle aree alpine. La novità è stata proprio bilanciare competenze tecnico-scientifiche e umanistiche rendendo il laureato una figura con particolare sensibilità e capacità di ascolto, e dunque idoneo ad occuparsi di indagini, consulenze, formazione, progettazione e comunicazione.  Il Corso di Laurea in Scienze e Cultura delle Alpi (www.turalp.unito.it) ha avuto in definitiva l’obiettivo di tutelare e valorizzare, sotto i diversi e molteplici profili, il territorio delle Terre Alte.

Il Corso dura tre anni e ad esso partecipano la Facoltà di Agraria (capofila)con Scienze, Lettere e Filosofia, Scienze della Formazione e Scienze Politiche, rappresentando un caso unico di così variegata cooperazione didattica. Gli studenti apprendono contenuti interdisciplinari relativamente a materie che includono la geografia fisica e regionale, le georisorse alpine, la botanica, la zoologia, l’ecologia, la pedologia, la nivologia, la selvicoltura, il pastoralismo, la zootecnia, la storia, l’arte, l’architettura, il recupero energetico degli edifici, la cartografia, l’antropologia fisica e sociale, la sociologia, la politica ambientale, l’economia del turismo montano, il linguaggio Web, la lingua inglese, ecc. Il progetto incontra così le esigenze reali e potenziali degli abitanti dell’Euroregione Alpi-Mediterraneo con le trasversalità dei contributi offerti da cinque Facoltà dell’Ateneo torinese, in piena coerenza con le strategie della Comunità europea nel settore della formazione.

Gli studenti acquisiscono strumenti critici per l’analisi dei sistemi alpini e si dedicano ampiamente allo sviluppo di quelle capacità progettuali indispensabili per trasformare in risorse culturali, oltre che economiche, le peculiarità geomorfologiche, naturalistiche, agrarie, enogastronomiche, paesistico-ambientali, artistiche e storiche  del territorio. Questo si realizza attraverso lo studio di itinerari inediti di valorizzazione e di percorsi tematici, sulle tracce di saperi tradizionali, grazie all’invenzione di nuove forme di turismo culturale, in risposta ad una domanda sempre più consapevole e variegata.

La nuova professionalità è in grado di operare sia in ambito pubblico che privato, al servizio di enti locali, parchi e aree protette, consorzi e cooperative, associazioni di produttori agricoli, società di gestione e di promozione turistica, anche attraverso la qualifica di “paesaggista”, titolo riconosciuto dall’ambito disciplinare del progetto formativo.

Numerose iniziative di studio e di ricerca sono state presentate in l’occasione delle relazioni finali di alcuni laureandi: esse in molti casi hanno coinvolto associazioni culturali, enti locali, associazioni di produttori agricoli di montagna, enti turistici, nonché la neonata Associazione ProAlp che raggruppa laureati e laureandi (www.proalp.it).

A questa innovativa proposta universitaria vi è stata una risposta di interesse ed entusiasmo da parte degli studenti, specie nelle motivazioni, vero motore per uno sviluppo di questa nuova professionalità. Molti dei passati e attuali studenti provengono dal territorio montano e frequentano il corso confrontandosi con le problematiche delle Terre Alte, maturando buona parte della loro esperienza “sul campo”.

Il progetto consente di una formazione inedita producendo una forte identità e senso di appartenenza, proprietà che solo la montagna sa esercitare a dispetto di uno stereotipo che tende a rappresentarla marginale.

Per alcuni studenti si è trattato di fare una scelta per poter esplorare componenti naturali, antropiche, economiche e politiche al fine di riequilibrare gli orizzonti di un “movente” spesso inadeguato per l’ambiente alpino e ciò si è tradotto in una vera e propria “sfida” anche culturale. In altri casi l’attrazione è derivata semplicemente  dall’interesse per le molteplici discipline trattate, offrendo occasioni di conoscenza di una realtà particolare sulla quale puntare anche da un punto di vista professionale.

Durante il percorso di studi si è peraltro alimentato tra docenti e studenti un interessante confronto culturale, con condivisione di approfondimenti nei diversi ambiti, vero motore per il successo di una iniziativa.

Purtroppo, recentemente, alcuni organi di informazione e alcune televisioni facendo esplicito riferimento alla cancellazione di alcuni corsi universitari e alla recente rimodulazione dell’offerta didattica nazionale hanno erroneamente incluso anche questo progetto. Ad oggi sono una novantina i laureati ed un centinaio gli iscritti, e le prospettive di lavoro sono crescenti.