Putignano: maxisequestro per frode di latticini scaduti

Da recenti e attendibili ricerche compiute negli ultimi mesi, si è evinto che – bene che vada – i controlli sulla qualità del cibo circolante nel nostro Paese sono più sporadici che altro, e che i falsi e i tarocchi intercettati rappresentano solo una piccola parte del totale circolante.

Tra le tipologia di frode più praticate, quelle maggiormente arrembanti e diffuse sarebbero relative alla rigenerazione di alimenti scaduti. Clamorosi furono i casi, balzati ai disonori della cronaca nel biennio 2008-2009, di aziende della pianura lombarda specializzate nel resuscitare formaggi ormai morti (ammuffiti e persino carichi di larve) provenienti dal commercio al dettaglio ormai scaduti.

Come tutte le storie, anche questa era destinata a suo modo a ripetersi, ed è così che venerdì scorso, grazie a un’incursione dei Nas di Bari comandati dal capitano Antonio Citarella, sono stati sequestrati latticini (mozzarelle e non solo), recuperati dal mercato scaduti e prossimi ad essere rigenerati attraverso un “lifting” a base di correttori di acidità, sbiancanti e conservanti.

Gli uomini dei Nas del capoluogo pugliese hanno colto in flagranza di reato, e denunciato per frode in commercio di prodotti alimentari, il responsabile della produzione del caseificio “Palazzo” di Putignano. All’interno dei suoi locali, oltre alla confisca dell’ingente quantità di prodotto (una tonnellata), sono stati ricostruiti metodi di lavorazione che non prevedono l’uso di latte, sale e caglio bensì l’ingresso di latticini fasulli, il loro spacchettamento, le varie fasi della “rigenerazione abusiva” e il nuovo confezionamento finale.

In un proprio dispaccio stampa, il Comando dei Nas di Bari ha fatto sapere che la sua attività (particolarmente intensa, ndr) è rivolta a tutelare tanto il bene dei consumatori quanto il libero mercato.

2 novembre 2010