Capanna: «Sull’ agricoltura italiana l’ombra degli Ogm

Coltivazione di mais Ogm Mon810, della Monsanto«La sentenza del Tar del Lazio era prevedibile; ora il ministro Saverio Romano invochi subito la clausola di salvaguardia sul mais transgenico». È con queste parole che Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici, ha commentato ieri la sentenza con cui il tribunale amministrativo regionale ha obbligato il MiPAAF a decidere, entro il termine massimo di trenta giorni, se autorizzare o meno la coltivazione di mais Ogm nel nostro Paese.

«Già nello scorso ottobre», ha spiegato Capanna ai giornalisti presenti, «i presidenti di tutte le regioni italiane chiesero quasi all’unanimità (si astenne solo Formigoni) di invocare la clausola di salvaguardia contro il mais Mon810 e la patata Amflora, esprimendo chiaramente all’allora ministro Galan la loro contrarietà alla coltivazione di Ogm sul territorio nazionale. E da quel ministro non è mai arrivata risposta».

«A marzo di quest’anno», ha aggiunto il presidente della Fondazione Diritti Genetici «ho sollecitato Galan – con una lettera aperta – chiedendogli di onorare al più presto il mandato conferitogli dalle Regioni, e anche in quel caso il ministro ha ritenuto opportuno non rispondere».

In sostanza l’azione esercitata dall’ex leader della sinistra extraparlamentare sul nuovo ministro Saverio Romano, muove sì della sentenza del Tar, ma si avvale della responsabilità ministeriale di aver lasciato in sospeso l’importante questione, trascurando per di più la volontà già chiaramente espressa dai Presidenti di tutte le Regioni del nostro Paese e dagli stessi cittadini italiani, che più volte si sono espressi contro la coltivazione di piante transgeniche sul territorio nazionale.

«Soltanto in questo modo», ha concluso Capanna, «possiamo continuare a difendere il nostro patrimonio agroalimentare, quella miriade di prodotti naturali, genuini ed eccellenti, che, non a caso, tutto il mondo apprezza e consuma».

24 giugno 2011