Australia: -20% di CO2 dalle vacche che mangiano vinacce

L'etossichina è un antiossidante molto diffuso nella produzione di mangime per vacche - foto Cow Spots and Tales©Se è vero come pare sia vero che l’ingestione di vinacce di uva rossa riduce le emissioni di CO2 nell’atmosfera da parte dei bovini, le considerazioni che se ne possono fare sono tante ma davvero tante, alcune delle quali (sull’assunzione di vino e grappe) avrebbero però bisogno di ulteriori approfondimenti da parte del mondo scientifico. Bando però all’ironia, quella che ai più potrebbe sembrare una notizia futile e leggera, leggera non è affatto, in quanto stiamo parlando del grave impatto che le flatulenze bovine – e in genere degli allevamenti intensivi – hanno sullo strato di ozono che circonda la Terra.

La questione, emersa anni or sono nel corso dell’annuale conferenza mondiale di Kyoto sull’ambiente, si ripropone per la prima volta in chiave meno opprimente che in passato grazie ai risultati di una ricerca sviluppata dal Dipartimento delle Industrie Primarie dello stato di Victoria, in Australia, in cui un gruppo di ricerca, capitanato dallo scienziato Peter Moate ha messo a confronto due piccole mandrie di bovine alimentate una in maniera tradizionale e l’altra introducendo nella dieta 5kg di vinacce pro-capite nell’arco di trentasette giorni.

I risultati hanno sbalordito gli stessi ricercatori, portando ad una riduzione delle emissioni pari al 20% e ad un incremento della resa lattea del 5%, migliorando tra l’altro anche la quota di acidi grassi presenti nel latte. «Questi particolari acidi grassi», ha commentato Moate, «sono estremamente utili alla salute del cuore e aiutano a combattere il cancro, il diabete e l’artrite».

Per percepire la dimensione dei benefici che questa scoperta scientifica porterà all’ambiente e alla salute delle bovine e dei consumatori, basti pensare che lo stato di Victoria fornisce oltre l’85% delle esportazioni australiane destinate alla trasformazione casearia, producendo ogni anno 5,9 miliardi di litri di latte crudo da un'”esercito” di circa un milione di mucche.

16 dicembre 2011