Anche il mondo degli allevatori, come molti altri, è fatto di scelte aziendali più o meno condivisibili, legate al benessere animale presunto o reale, alla produttività, alla qualità e alla salubrità dei prodotti che se ne ricavano. Le scelte operate da ciascun imprenditore sono in genere fatte all’interno di soluzioni canoniche più o meno standardizzate, proposte dai fornitori del settore, siano esse rivolte tanto alla zootecnia intensiva quanto a quella estensiva.
Ciò che invece accade a Penfield Township, in Ohio, ha del sorprendente ed è alquanto insolito, dato che due allevatori e produttori di formaggio, David e Richard Conrad, hanno pensato che per elevare la qualità del latte prodotto sarebbe stato necessario offrire alle proprie vacche il massimo del comfort. Evidentemente convinti che i materassi ad acqua siano la miglior soluzione per assicurare agli esseri umani un soddisfacente riposo, hanno così deciso che il loro bestiame avrebbe avuto giacigli realizzati secondo lo stesso principio.
Una volta terminata l’installazione, nel marzo scorso, essi stessi sono stati testimoni degli insoliti comportamenti dei propri animali, inizialmente a disagio nel deambulare su una superficie né solida né regolare, e tutt’altro che compatta. Spostarsi su un “terreno” ondivago e in perenne movimento ha comportato dapprima una sorta di (prevedibile) sconcerto delle vacche, mettendo poi in evidenza la capacità delle stesse di adattarsi alla “novità”, sino ad accettarla per la straordinaria proprietà di rilassare chi vi si sdrai.
I particolari giacigli introdotti nell’allevamento dei Conrad, sufficienti per una mandria di duecentoquaranta animali, sono costati 55mila dollari Usa, a cui si sono aggiunti aggiunti i 15mila necessari per la realizzazione dei massetti in calcestruzzo. Sopra i “materassi” viene frequentemente disposta e rinnovata una lettiera in segatura, che aumenta il grado di comfort e assorbe le inevitabili deiezioni delle bovine.
A conti fatti, i due allevatori dell’Ohio dicono di poter contenere le spese della lettiera e di ottenere un prodotto migliore, con centomila cellule somatiche per millilitro di latte contro le 150-200mila che avevano in precedenza (le normative sanitarie vigenti negli Stati Uniti richiedono meno di 750mila cellule per millilitro di latte, a fronte delle 400mila tollerate in Europa). Oltre a questo vantaggio per il prodotto, va qui registrata una quasi totale scomparsa delle escoriazioni alle ginocchia, che le bovine si procurano facilmente nelle stalle convenzionali, all’atto del rialzarsi da terra.
La soluzione delle lettiere ad acqua non è in effetti innovativa ma solo ora se ne contano in qualche maniera i risultati. Venne introdotta nel 2003 dalla Comfort Advanced Technology Inc. di Reedsburg, nel Wisconsin, rimanendo però un prodotto di nicchia forse proprio per non aver trovato la necessaria predisposizione ad una tale novità da parte del mondo allevatoriale. I positivi riscontri che se ne vanno avendo lasciano pensare che d’ora in avanti questa curiosa soluzione possa trovare il consenso, quantomeno negli Usa, da parte di un sempre crescente numero di operatori del settore.
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20 gennaio 2012