Il Dna della mummia rivela: Oetzi intollerante al lattosio

La ricostruzione delle sembianze di Oetzi - foto South Tyrol Museum of Archaeology di Bolzano©La mummia di Similaun era intollerante al lattosio. È questa una delle scoperte a cui sono giunti i ricercatori dell’Istituto per le Mummie dell’Accademia Europea di Bolzano e degli Istituti di genetica umana delle Università di Tubinga e del Saarland, che hanno finalmente analizzato i risultati del sequenziamento del Dna di Oetzi, decodificato alla fine del 2010. Un anno e mezzo per studiare il caso dai più diversi punti di vista, ed eccoli scoprire che “l’uomo venuto dal ghiaccio” viveva sì di caccia ma non d’allevamento, e non nutrendosi né di latte né di formaggio non aveva sviluppato in sé l’enzima lattasi.

Oetzi studiato a più non posso per oltre un anno - foto South Tyrol Museum of Archaeology di Bolzano©Lo studio è stato pubblicato martedì scorso sulla rivista specializzata “Nature Communications“: Oetzi era geneticamente predisposto a contrarre malattie cardiocircolatorie, evidenziando non solo una predisposizione genetica verso di esse, ma anche uno dei sintomi della malattia: la presenza di arteriosclerosi. Il dato è interessante in quanto 5mila anni fa, Oetzi non poteva essere esposto ai rischi che oggi influenzano l’insorgenza di tali malattie: né sovrappeso né sedentario.

«La conferma che questa predisposizione genetica fosse riscontrabile già ai tempi di Oetzi», sottolineano l’antropologo Albert Zink e il bioinformatico Andreas Keller, «è rilevante perché mostra che le malattie cardiocircolatorie possono non essere legate alla civilizzazione. Ora, il passo successivo sarà quello di analizzare in maniera piu’ approfondita lo sviluppo di queste patologie».

Un altro aspetto considerato dai ricercatori ha riguardato l’origine genetica dell'”uomo venuto dal ghiaccio”, vale a dire la sua appartenenza all’aplogruppo Y, molto raro in Europa. Questo permette di trarre due conclusioni: gli antenati di Oetzi sono emigrati dal vicino Oriente nel neolitico; il loro Dna si è conservato fino a oggi in regioni isolate, come Sardegna e Corsica. Attraverso gli studi genetici è stato possibile ottenere informazioni anche sulle caratteristiche fisiche di Oetzi: aveva occhi marroni e capelli castani, verosimilmente lunghi.

Il sequenziamento del Dna di Oetzi è stato sostenuto economicamente dalle statunitensi National Geographic Society e Life Technologies e dalla tedesca Comprehensive Biomarker.

3 marzo 2012