La Food Safety Authority – Autorità per la Sicurezza Alimentare – irlandese ha avanzato nei giorni scorsi alcune sostanziali richieste di modifica riguardanti la disciplina televisiva, con l’intento di escludere d’ora in avanti la presenza dei prodotti caseari dalle trasmissioni per l’infanzia. L’ente irlandese, dopo aver valutato la questione attraverso un gruppo di lavoro formato da esperti del settore, ha motivato la richiesta in ragione dell’eccessivo tenore di grassi e sale dei prodotti.
Com’era prevedibile, la lobby casearia del Paese – sostenuta da vari gruppi industriali e da una buona parte del mondo politico – non ha perso tempo per lanciarsi contro la richiesta avanzata, dichiarando il proprio sdegno, dal momento in cui “prodotti come la Diet Coke sono invece ammessi”.
L’amministratore delegato dell’ente per la sicurezza alimentare, Alan Reilly, ha inoltre aggiunto che «più del 25% dei bambini irlandesi ha assunto quantitativi di calcio inadeguati», sostenendo che «durante la pubertà e l’adolescenza, i giovani hanno bisogno di mangiare cinque porzioni di latticini a settimana per soddisfare le propria esigenze di calcio». Mr Reilly ha inoltre precisato che l’assunzione del prezioso minerale va compiuta preferendo formaggio con alte quantità di calcio.
Mentre si attende per la fine del mese che l’ente televisivo irlandese Bai (Broadcasting Authority of Ireland) definisca i termini di un codice attuativo, le cose assumono ben altra piega nel nostro Paese, dove Assolatte, ben supportata da larga parte dei media, ha lanciato nei giorni scorsi una nuova campagna di persuasione di massa. Per farlo, ha preso a pretesto il lavoro di grandi chef come Fulvio Pierangelini e Ferran Adrià, che in passato hanno proposto con successo gelati e semifreddi al formaggio.
L’occasione per questo “lancio” dell’associazione industriali del latte è arrivata in concomitanza con la presentazione, nei giorni scorsi, del Firenze Gelato Festival, la kermesse in cui si prevede che verranno consumati ottomila litri di latte, millecinquecento litri di panna, cinquemila chili di zucchero. “A poche ore dal taglio del nastro”, spiegano gli organizzatori in un comunicato, “lavorano a pieno ritmo i laboratori a vista in Piazza Santa Maria Novella per offrire gelato di alta qualità ai visitatori della manifestazione. Gli organizzatori del Festival, che prosegue fino a domenica prossima, stimano un consumo di quindicimila chili di gelato artigianale.
Il “famolo strano” che in occasioni come questa viene sempre sottolineato dagli uffici stampa per ottenere quel pizzico di risalto in più, enfatizza proprio sul formaggio, che se in Irlanda è messo al bando, in Italia ha la fortuna di essere sostenuto dalle industrie del settore a cui viene accordata carta bianca, a dispetto di una tendenza che non ha più confini: l’obesità – infantile e non – è da anni un problema reale, tanto nel nostro Paese quanto nel resto del Vecchio Continente. Ma in Italia, si sa, certe cose ci piace vederle col senno di poi.
26 maggio 2012